Estratto dal capitolo "La Pianta Sacra"
L’Ulivo è l’archetipo della pianta sacra. Secondo molte leggende, comuni a diverse culture, in origine L’ulivo è un dono degli dei. Non per niente è la pianta che raccoglie il maggior numero di citazioni nei testi sacri dell’antichità. E nel tempo si è fatto simbolo, di pace, della benevolenza divina nei confronti dell’umanità, ed in altri contesti anche emblema di forza, fede, vittoria, onore, salvezza, prosperità, bellezza, fedeltà. In simbiosi con l’origine divina dell’ulivo, anche il suo frutto -sangue del suo sangue- l’olio, ebbe un ruolo cruciale nei rituali sacri di tutte le religioni dell’area mediterranea, da quella Ebraica, all’Egizia, dal politeismo greco a quello romano, dal Cristianesimo all’Islam. Omero nei suoi poemi citò più volte l’olivo, come simbolo di pace e di vita.
Già nell’antica Grecia l’olivo era considerato una pianta sacra, chiunque fosse sorpreso a danneggiarlo veniva punito con l’esilio. Alle Olimpiadi ai vincitori venivano offerti una corona di ulivo ed un’ampolla d’olio, solo in un secondo momento sostituito dalla corona d’alloro. Anche gli antichi Romani premiavano i cittadini più valorosi con corone di ramoscelli di ulivo intrecciati. Secondo tradizione, i gemelli divini Romolo e Remo nacquero sotto un albero d’ulivo. È forse a ciò che dobbiamo l’attribuzione di poteri protettivi all’ulivo e all’olio d’oliva, largamente usato nei riti di quasi tutte le religioni e in diversi incantesimi. Per la sua longevità e resistenza l’ulivo fu considerato simbolo dell’eternità e della tenacia. È risaputo, infatti, che gli olivi possono resistere alle peggiori condizioni di siccità e di freddo. Inoltre, l’ulivo è praticamente indistruttibile, anche quando il tronco sia tagliato, la pianta mette nuove gemme anche da monconi. Sopravvive a qualsiasi spaccatura dei rami e anche, a volte, agli incendi. La sua capacità non solo di superare le difficoltà unita a quella di rinascere dopo essere stato abbattuto ne fecero il simbolo della vita e della capacità di sconfiggere le avversità e la morte stessa. I Romani seppellivano i loro morti con un ramoscello d’ulivo, per simboleggiare che avevano superato le prove della vita.
Sono circa settanta le citazioni che se ne fanno nella Bibbia. Lo stesso nome di Gesù, Christos, vuol dire semplicemente unto. Non meno presente nella tradizione Ebraica, come anche nel Corano. Comune a tutte e tre le tradizioni è la leggenda di Seth, figlio di Adamo, inviato dal padre morente a chiedere ai cherubini tre semi dell’”albero della Conoscenza del Bene e del Male”. Seth, tornò da Adamo con quanto chiesto e quando il padre morì, piantò sulla sua tomba i tre semi, dai quali nacquero un cipresso, un cedro e, appunto, un ulivo. L’ulivo – ed il suo prodotto primario, l’olio – è stato spesso ricollegato nel mondo orientale all’origine delle cose e del creato. Ciò è attestato per esempio dal mito ebraico secondo il quale quando Giacobbe unse la sua colonna con olio che era gocciolato dal cielo, Dio affondò le pietre tanto profondamente nel terreno che il pilastro fu chiamato la “pietra della fondazione”.
Anche nella religione cristiana la pianta d’olivo evoca molte simbologie. Dal ritorno della colomba liberata da Noè all’arca con un ramoscello d’ulivo nel becco, l’olivo assunse un duplice significato: diventò il simbolo della rigenerazione, perché, dopo la distruzione operata dal diluvio, la terra tornava a fiorire. Diventò anche simbolo di pace perché attestava la fine del castigo e la riconciliazione di Dio con gli uomini. Inoltre gli ulivi, alberi dalla crescita lenta, richiedono cure regolari possibili solo in tempo di pace. Ambedue i simboli sono celebrati nella festa cristiana delle Palme dove l’ulivo sta a rappresentare il Cristo stesso. In questa ottica l’ulivo diventa una pianta sacra e sacro è anche l’olio che viene dal suo frutto. Infatti l’olio d’oliva è il Crisma, usato nelle liturgie cristiane dal Battesimo all’Estrema Unzione, dalla Cresima alla Consacrazione dei nuovi sacerdoti.
Nell’Islam l’olivo è l’albero cosmico per eccellenza, centro e pilastro del mondo; simboleggia l’Uomo universale, il Profeta, tanto che uno dei nomi di Dio è scritto su ognuna delle sue foglie. Albero benedetto, albero fonte di vita e fonte della luce tramite l’olio che esso produce. La Sura della Luce XXIV del Corano esprime quasi in poesia la sacralità dell’olivo: “.. Dio è la Luce dei cieli e della terra, e si rassomiglia la Sua Luce a una Nicchia, in cui è una Lampada, e la Lampada è in un Cristallo. Il Cristallo è come una Stella lucente, e arde la Lampada dell’olio di un albero benedetto, un Olivo né orientale né occidentale, il cui olio per poco non brilla anche se non lo tocchi col fuoco. E’ Luce su Luce. Quest’albero meraviglioso e segreto è l’albero celeste che non ha rapporto con la rotazione (della terra) intorno al sole, e infatti è l’asse immobile del mondo creato ..”.